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Riserva Naturale di Monterano: itinerario turistico


Itinerario turistico nella Riserva Naturale Monterano :

  • L’ imponente complesso monumentale dell’Antica Città di Montereano.Arroccati su uno sperone di roccia tufacea, delimitato da due corsi d'acqua, i resti di chiese, edifici e acquedotti sono ammantati da una rigogliosa vegetazione a bagolaro, leccio, aceri e sambuco, creando una spettacolare rappresentazione dell'incontro tra natura e cultura.

  • La fioritura delle orchidee spontanee.

  • Il sentiero Diosilla e il sentiero Bicione che costeggia il torrente omonimo. Da questo si percorre l'itinerario che porta alla città di Monterano, raggiungibile dopo aver attraversato una splendida tagliata etrusca del VI secolo a. C.

*In quel borgo il tempo s'è fermato

Al fianco della chiesa berniniana di Canale Monterano si scende verso la Riserva Naturale Regionale, pittoresco amalgama di ruderi, macchie di verde, paesaggi di tufo. In uno slargo le arcate dell'acquedotto, in fuga verso le rovine. E Monterano è lì, mura solcate d'edera, finestre aperte sull'azzurrità del cielo, la struttura del vecchio borgo invasa di rovi e di silenzio. Una fascinosa quinta di teatro, soprattutto il pianoro, dove sorge la chiesa di S. Bonaventura. Ha un traspare anche dalla foto con la sua aria barocca (Bernini anche qui) levigata dai secoli, l'interno sfondato da un albero e, dietro, le tracce di un chiostro. Un complesso conventuale vasto per l'allora fiorente Monterano. Origine etrusca, decadenza in epoca romana, ripresa durante l'in­vasione longobarda e declino nel Mille. Con glì Orsini divenne famosa per l'Alìcante bianco, vino Doc amato da papa Paolo III, poi la malaria e, nel 1799, il saccheggio dei francesi. rovine delle abitazioni, la di­mora feudale, una chiesina. La suggestione è immensa e dilata scendendo verso il Mignone che scorre in un can­yon traforato di cunicoli (antiche miniere di allume). polle d'acqua sulfurea ai lati, un paesaggio infernale (Monterano dall'etrusco Manturnae, dea degli inferi). Nel patrimonio florofaunistico della Riserva orniello, acero, agrifoglio ma anche tasso, istrice e, fra i rapaci, il raro capovaccaio.

*Manziana, dopo la selva un castello da non mancare

'L' antica Silva Mantiana era una foresta immensa, nel 1500 disboscata da immigrati umbri e toscani che lavoravano le terre così recuperate (e con loro nacquero i centri di canale, Oriolo e Manziana). Oggi, malgrado l'assalto cementizio, la macchia di Manziana ha ancora un suo fascino, con gli alberi centenari ed un fitto sottobosco. Di qui verso Bracciano, ma senza mancare una visita al Castello Odescalchi, imponente costruzione a for ma pentagonale, su due piani, con pregevoli opere d'arte . Ora si può decidere per il peri pIo del lago, 36 km. a tutto panorama, o tornare verso casa, magari fermandosi a Vigna di Valle, per il Museo Storico dell'Areonautica Militare, con pezzi notevoli come vecchi biplani della grande guerra non prima, tuttavia, di un po' di relax in una delle tante trattorie del lungolago, per un bel piatto di coregoni, saporito pesce d'acqua dolce.

*Tratto da "Per le strade del Lazio, le carte del turismo a schede mobili - Quotidiano "IL TEMPO" "

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