...... : Montagne Duchessa, itinerari > Itinerari tra i borghi medievali
Tempo necessario per effettuare il percorso a piedi: intera giornata.
Partenza dell' itinerario da
Corvaro di Borgorose per
S. Francesco Vecchio. Visita alla
necropoli degli Arioli. Visita al borgo medievale di
Cartore, facoltativa
l'escursione all' Eremo di San Leonardo.
Visita all' Eremo di S. Costanzo. Facoltativa l' escursione per lo
Bocca di Teve dalla quale si gira a destra lasciando lo strada per l'aia delle Forche,
seguendo sentieri che portano a
S. Anatolia.
Sosta presso il centro visite di S. Anatolia, da
vedere il borgo medievale e
il tempio Ara della Turchetta. Si prosegue per
Torano dove si trova il borgo
medievale, l'area archeologico di Nembe, il tempio italico e lo chiesa di S.
Martino.
Si risale per l'area archeologico di Latuscio per giungere presso S. Giovanni
in Leopardis.
Si prosegue poi per il borgo medievale di Collefegato, visitando anche S.
Maria delle Grazie.
Notizie storiche e ulteriori informazioni sull' itinerario.
Corvaro, il più grande nucleo abitativo del
Cicolano, posto a quota 874 m, é
ubicato alle falde del monte S. Rocco sopra uno sperone roccioso che domina lo
piana di Cammarone.
Il suo centro medievale é caratterizzato dalla superba torre circolare
addossata al mastio di forma quadrangolare. Il paese sovrabbonda di valori
architettonici e archeologici le cui letture d' epoca fanno risalire dal periodo
italico a oggi. Il nucleo é databile al X sec d.C. Con il passare del tempo al
nucleo si aggiungono una serie di stratificazioni di mura difensive delimitate
da torrioni e da una porta di accesso che rivelano più cerchie di ampliamento.
Il visitatore può osservare l'unica porta difensiva, Porta Calata, posta
lungo l'asse viario che dal castello muove per S. Maria del Colle di Loriano, identificata dalle fonti come cella farfense, inglobata nel centro dell' incastellamento nel sec XI e menzionata come centro abbaziale nel l56 l.
Di essa restano la torre campanaria restaurata e il chiostro parzialmente
distrutto dal terremoto del 1915. Sono inoltre presenti nel paese l'Oratorio di
S. Rocco del XVI sec. e l'Oratorio di S. Croce della stessa epoca, con portale
medievale.
Muovendo da Corvaro per la via Arioli, dopo due km circa si incontra S.
Francesco Vecchio alle pendici dei monti della Duchessa
La chiesa e la struttura monastica adiacente presentano caratteristiche
architettoniche romaniche abruzzesi miste a reminiscenze gotiche.
Non lontano, nei pressi di colle Breccioso, si può osservare, sul lato
sinistro della strada, un tempio italico con tre file di blocchi in elevato di
II maniera.
Proseguendo si giunge presso l'area archeologica degli Arioli, dove si
possono osservare tombe a tumulo, dislocate in mezzo alla boscaglia, risalenti
al VI sec. a.c.
Non lontano, lungo la strada per Cartore, si possono osservare i resti di
insediamenti romani pertinenti a ville.
Muovendo per Cartore ( paese interno alla Riserva) si può ammirare la
bellezza del paesaggio incontaminato.
A Cartore si può vedere il borgo e la torre difensiva. Si prosegue per Bocca
di Teve dove si può visitare l' Eremo di S. Costanzo abbarbicato su roccia. Si
devia a destra per le colline del Pago fino a giungere al borgo di S. Anatolia.
L'abitato sorge alle pendici dei monti Paco e Cerro propaggini meridionali
del massiccio della Duchessa, a 2 Km dalla strada statale Cicolana.
Il paese deve la sua fama al Santuario della Santa omonima, ai terrazzamenti
italici, alla ricchezza delle sue acque.
Completamente distrutto dal terremoto del 1915, é stato ricostruito in due
nuclei siti a poca distanza ma su diversa altitudine.
Il culto della Santa, testimoniato fin dal IV sec. é diffuso in molti luoghi
dell' Italia centrale, e il suo epicentro, il santuario, é meta di migliaia di
pellegrini sopra tutto nei giorni 3 e 10 Luglio.
Da molte fonti storiche é documentata l'esistenza della chiesa fin dal sec.
VIII, rifatta più volte fino ad assumere la forma attuale nella ricostruzione del
1877.
AI suo interno la più antica cappellina eretta probabilmente al tempo di
Papa Gregorio Magno, contiene l' effige di S. Anatolia di composizione
bizantino.
Dalla piazzetta del Santuario, sulla sottostante Valle del Rio, si estende
il terrazza mento italico, sorretto sul lato sud da un bel muro poligonale; qui
veniva ubicato, dalle fonti storiche, il. tempio di Marte.
A circa 300 m verso est, sulla strada che conduce a Cartore, c'é l'Ara della
Turchetta, un terrazza di m 40 x 10, limitata da un muro di costruzione pelasgica e da rupi tagliate
che restano sopraelevate di circa 3 m.
Questo terrazzamento era la probabile sede dell' oracolo del Picchio, di
cui parla Varrone Reatino. Molte sono le iscrizioni latine rinvenute sul
territorio dedicate a cittadini illustri dell' antica Tora. Tra questi merita
rilievo quella dedicata a Marco Aurelio Antonino ( Caracalla ) ritrovato sul
pavimento della chiesa, che testimonia la consuetudine degli imperatori
Romani a trascorrere parte del loro tempo libero nella scomparsa città Equicola
( C.I.L. n. 4117).
All' esterno dell' abitato, sulla strada che conduce a Marano dei Marsi, si
ammira la chiesa della Madonna Addolorata, di cui restano le mura perimetrali,
la facciata con un portale databile all' inizio del 500 e,al suo interno, l'antico cimitero.
Si prosegue per Torano attraversando la strada statale Salto-Cicolana SS
'578, si visita il borgo medievale, ricco di elementi architettonici, fra i quali spicca la superba
torre a pianta quadrata avvicinabile all' architettura militare di tipo
francese.
Merita una visita particolare la chiesa ufficiante, al centro del paese, i
cui elementi architettonici l' avvicinano al gotico abruzzese, soprattutto il
portale a strombatura con lunetta affrescata ad ingresso di tipo basilicale.
Altrettanto merita la chiesa di S. Martino citata nelle fonti fin dal XI sec.
Risalendo per il Latuschio si possono osservare I resti medievali di una
torre a pianta circolare posta su un colle all' interno di un borgo raso al
suolo.
Si muove verso Spedino in mezzo a sentieri boschivi ricchi di vegetazione
arborea, si visita il centro medievale, ci si orienta a sinistra per Borgorose,
raggiungendo S. Giovanni in Leopardis.
Qui, oltre a godere del paesaggio, si può ammirare la cripta medievale dell'
abbazia, deturpata di recente da vandali; essa poggia su strutture templari
italiche di I - Il - III maniera.
Si muove a destra risalendo il Pago, si giunge presso il centro
accastellato di Borgo Fegato, ora Collefegato. Il centro é ben conservato e si estende su tutto il colle in posizione
strategica.
Esso é composto di fortezze a base quadrata e circolare.
Nella chiesa diruta, é stato deturpato di recente un bellissimo affresco raffigurante la Madonna in trono nell' atto di nutrire
il bambino, la Madonna del latte.
Ai piedi del borgo, lungo lo strada per Corvaro, si può osservare S. Maria
delle Grazie posta su un insediamento di villa romana di età sillana, data lo
presenza di un avancorpo che ne delimita lo cinta muraria di III maniera.
Non lontano a sinistra verso Corvaro si può visitare lo cisterna in coccio
pesto che alimentava la villa .
Proseguendo a destra per lo piana a circa settecento metri si può visitare il
grande monumento funerario, il Montariolo, posto sul balzo di arenaria della
piana di Cammarone.
Il monumento é oggetto di studio e di scavo da parte della Soprintendenza
archeologico per il Lazio.
La struttura, unica nel suo genere, conservava nel suo interno resti inumati
con corredi databili fino al X - IX sec. a.C.
Si prosegue per lo zona Pratali dove si osservano presenze di centri romani.
Prima di rientrare a Corvaro é opportuno visitare i molti mulini dislocati
sotto S. Stefano di Loriano che prendevano acqua per mezzo di una galleria
romana, di notevole pregio ingegneristico, dal
torrente Apa, lunga 800 m.
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