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Valle di Malito: Castagneto Selva Matteo

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    Torrenti e ruscelli attraversano una terra fondamentalmente rimasta intatta attraverso i secoli, grazie ad un equilibrio fra ambiente e uomini, consapevoli che soltanto la salvaguardia ed il sano uso di quanto sta loro intorno può garantire la continuità di entrambi. In mezzo a questo patrimonio verde, la ricerca ha rivelato la presenza di alberi monumentali, nel caso specifico, di castagno. Si possono incontrare - in esemplari di varie dimensioni e longevità - immersi nel fitto dei boschi, solitari nei prati, nascosti in anfratti, segnati dai secoli e dagli agenti atmosferici; essi sono l'espressione massima della vitalità della Natura. 
    La presenza di un albero monumentale in particolare, per essere il più longevo e centenario è stato osservato in un ambito naturale di prim'ordine: La Valle di Malito.

    Nell'habitat individuato ci si arriva partendo da Corvaro e percorrendo un tratto di strada di montagna di circa 2 km. I castagni, per lo più esemplari da frutto, vivono nel Castanetum in estese associazioni con querce a foglia caduca, pioppi e roverella, su un terreno acido e sciolto. Sullo stesso terreno si sviluppa un ecosistema ricco di felci comuni come : · la felce aquilina, dal rizoma nerastro; · la felce maschio dal grosso e cespuglioso rizoma; · la felce femmina, molto fronzuta, le cui foglie sono cosparse di squame brune. Sulle cortecce di alcuni alberi di castagno è facile rinvenire piante autotrofe come la felce dolce e il lichene polmonario.         
        
    Tale organismo, di colore che varia dal verde pallido al giallastro ocraceo, e' così chiamato perchè ricorda nella forma il tessuto del polmone. Fra i rami di alcuni castagni più possenti, in inverno si notano cespugli senza foglie, con numerose palline di colore giallo: sono i frutti del vischio giallo, pianta emiparassita. Nel sottobosco crescono anche alcune piante erbacee ed arbustive officinali come le digitale e la belladonna; raramente cresce la frangola, piccolo albero arbustivo dai piccoli frutti sferici che diventano neri quando sono maturi. Tra le piante di castagno, lungo i bordi dei sentieri, si presenta rigogliosa la ginestra dei carbonai, profumatissima ed alta anche 2 metri, dai caratteristici rami spigolosi. Degli arbusti, il più frequente è il ginepro comune.

    In determinati periodi ed in particolari condizioni climatiche in questi luoghi crescono molti funghi appartenenti ai generi più disparati: la russola, considerata la spia dei funghi, i chiodini, le mazze di tamburo, l'amanita muscaria, il fungo a imbuto e l'amanita cittadini ; i più ricercati tuttavia sono i porcini (boletus edulis), oggetto di attivita' commerciali. La buona conservazione di questo ambito e la ricchezza di erbe e radici fa si che la zona ospiti una ricca ed interessante fauna: · lo scoiattolo nero, · il gatto selvatico, · il tasso, · l'istrice, · la volpe e la lepre. Inoltre, si avverte il passaggio del lupo, dai frequenti attacchi agli animali che qui vengono portati al pascolo; e, a causa della vicinanza della riserva, spesso sconfinano animali quali cervi e caprioli, avvistamenti testimoniati dalle numerose orme lasciate sul terreno. I cinghiali si riproducono in questa zona che non è riservata dall'attività venatoria. L' ambito e' intermezzato da piccole radure (faggeti, querce, cerro) che sono l'habitat di poiane, merli, colombacci, tordi, barbagianni e allocchi.



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