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Coltura del Timo Vulgaris

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Timo (Thymus vulgaris L.)La coltura del Timo dura 3 - 4 anni poiché la pianta tende a lignificare. Nei climi piu' freddi si comporta da annuale dato che difficilmente riesce a superare i rigori invernali. L' impianto si esegue, di norma, utilizzando in primavera talea o per divisione del cespo. La semina, che puo' essere effettuata direttamente a pieno campo utilizzando 5-6 Kg/ha di semente, è pratica poco consueta soprattutto per la disformità genetica ed anche per la piccola dimensione dei semi che non consente una densità di coltura uniforme. 

        Qualora si disponga di seme geneticamente uniforme è preferibile effettuare la semina in semenzaio in marzo, curando che la semente venga interrata solo a pochi mm di profondità. La quantità da utilizzare è di 1 g/mq di semenzaio; una superficie di 50-60- mq è sufficiente per produrre le piantine per un ettaro di coltura. Il successivo trapianto si esegue in autunno nei climi piu' miti oppure all' inizio della primavera al termine dei rigori invernali, in quelli piu' freddi. Si utilizzano piantine alte 5-7 cm. 

        La disposizione delle piante è a file distanziate 50-60 cm. La densità ottimale della coltura oscilla intorno alle 10 piante per mq. Il Timo è considerata pianta poco esigente in fatto di concimazioni, ma attualmente non esistono esperienze adeguate ad avvalorare questa tesi. Apporti di 40-50 Kg/ha di N, N2O5 e K2O all' impianto seguiti da 40/50 Kg/ha di azoto in primavera negli anni successivi, puo' essere considerato un piano di concimazione ragionevole per questa coltura. Tra le avversità di natura crittogamica sono da segnalare : Alternaria oleracea Milb. che danneggia i frutti, Puccinia menthae Pers. , che attacca le foglie. 

        Per quanto riguarda gli insetti dannosi si ricordano alcuni minatori fogliari; le larve di un lepidottero(Tortrix pronubana Hb) e un nematode (Meloidogine hapla Chitwood) che danneggia l' apparato ipogeo. La coltura del Timo è soggetta ad essere parassitizzata da cuscuta epithymum (L.) Mur. Contro la quale non esistono per il momento validi mezzi di controllo chimico per mancanza di prodotti selettivi.





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