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Equicoli presenti nella Valle del Salto

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        Con il termine equicoli (Aequiculi /Aequicoli),  entrano in uso nella letteratura e nell' epigrafia soltanto a partire dalla tarda età repubblicana (II/I sec. a.C.), si definivano le genti distribuiti lungo la valle del Salto, residuo dell' antica nazione degli Equi, il cui territorio, originariamente ben piu' vasto, dopo la conquista romana (fine IV- inizi III sec. a.C.) venne circoscritto in quest' area nel cuore dell' Appennino centrale, probabilmente corrispondente alla sua sede primitiva.

        La tradizione letteraria ci parla di due re degli Equicoli, Septimus Modius e Ferter Resius. Al secondo viene attribuita l' introduzione a Roma, al tempo del re Numa od Anco Marzio, dello ius fetiale(diritto dei feziali), attraverso il quale venivano nominati dei sacerdoti, i feziali, il cui compito era quello di regolare i rapporti con le popolazioni confinanti, tanto nei trattati di pace quando nelle dichiarazioni di guerra. Questa notizia viene riportata anche da un' iscrizione a Roma sul colle Palatino (CIL VI 1302), e conservato nell' omonimo museo:

  • Ferter Resius / rex Aequeicolus / is preimus / ius fetiale paravit / inde p(opulus) R(omanus) discipleinam excepit.
    • Ferter Resius / re equicolo / egli per primo / predispose il diritto dei feziali / in seguito il popolo romano (ne) apprese la disciplina.

        In generale gli Equicoli nelle fonti letterarie greche e latine sono descritti come un fiero popolo bellicoso, che vive di guerre e di saccheggi, ma anche di caccia, praticabile nei rigogliosi boschi della Valle del Salto, ed anche di agricoltura, per quello che l' asperità del territorio consentiva. Emblematica è la loro descrizione fatta da Virgilio nell' Eneide (Aen. VII 744-749) :

  • Et te montosae misere in proelia Nersae / Ufens, insignem fama et felicibus armis; / horrida praecipue cui gens adsuetaque multo / venatu nemorum, duris Aequicula glaebis: /armati terram exercent semperque recentis / convectare iuvat praedas et vivere rapto.
    • Anche te alle battaglie la montuosa Nerse mndò, \Ufente, bello di fama e d' armi invincibili : \aspro su tutti il tuo popolo, avvezzo alle lunghe \ cacce nei boschi : gli Equicoli, che zolla han durissima. \ Armati lavoran la terra, e sempre ogni giorno \ armano radunar nuove prede e viver di furto (Trad. R.Calzecchi Onesti).

        In seguito alla sconfitta patita dai romani nel 304 a.C. , la popolazione degli Equi venne in gran parte sterminata, e quello che ne rimase venne concentrato proprio nel territorio della Valle del Salto, che assunse appunto il nome di ager Aequiculanus.

tratto da "Gli Equicoli: i guerrieri delle montagne"

In attesa del consenso, non ci è possibile pubblicare le foto.

Altre info:
Gli Equicoli i guerrieri delle montagna

  1. Presentazione;

  2. Il Cicolano;

  3. La grotta di Val de Varri (Pescorocchiano);

  4. L'antico Abitato di Nersae;

  5. I luoghi di culto;

  6. Il Santuario di S. Angelo di Civitella (Pescorocchiano);

  7. Strutture archeologiche a Capradosso (Petrella Salto);

  8. Altre presenze archeologiche.



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