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Storia nella Riserva delle Montagne della Duchessa

| Storia | Archeologia |


    Il territorio della Riserva Naturale Montagne della Duchessa e delle sue immediate vicinanze, presenta numerose testimonianza storico - archeologiche dal periodo italico al Medioevo. Le ricerche avviate a partire dagli anni ottanta hanno permesso di conoscere lo sviluppo cronologico degli insediamenti dell' area con numerose scoperte e un riesame dei dati gią editi soprattutto connessi con i resti di strutture culturali medioevali.
    
    Dell' area infatti si avevano notizie nel Chronico Farfense gią a partire dal 762 d.C. in relazione ad una donazione fatta a Farfa di alcuni beni siti nel Cicolano nel luogo detto "Caesinanus" posto nell' interno della "Vallis Tybae" (Valle di Teve), notizie presenti nell' opera di Domenico Luigini  (Memorie storiche della regione equicola ora Cicolano. Rieti 1907, Ristampa in Rieti del 1983, ed. Il Velino). Successivamente abbiamo riferimenti in Giuseppe Grossi ( Insediamenti italici nel Cicolano : territorio della "Res Pubblica Aequicolarum", L'Aquila 1984 ) mentre un piu' preciso esame delle presenze archeologiche e delle chiese ed eremi medievali e nelle opere di Andrea Rosario Staffa ( Il basso Cicolano dalla tarda antichitą al secolo XIII). E' soprattutto "L' assetto territoriale della Valle del Salto fra la tarda antichitą e il medioevo", in "Xenia" ) che riferisce le strutture di Colle Pezzuto ad una struttura urbana della scomparsa cittą sabina di Thiora.
    
    Le nuove ricerche riassunte consentono di aggiungere conoscenze sull' esistenza di una monumentale necropoli di tombe a tumulo di etą arcaica di un vicus (villaggio) su terrazze italico - romane di etą repubblicana, di un santuario italico - romano su terrazzo, di tre ville rustiche romane di etą imperiale, di due sistemi viari fiancheggiati da tombe, di due eremi e due chiese medioevali.
    
    La necropoli equa di etą arcaica si sviluppa da Curolo, sul margine sud della strada degli Arioli, nel boschetto di Tricagli con ben 15 tumuli di grosse dimensioni ed alti, in alcuni casi, sui due metri e con grosse steli anepigrafi poste all' interno. Si tratta di uno stato di conservazione unico ed eccezionale per l' area centro italica; infatti le altre  necropoli conosciute (campovalano -TE, Forca Caruso -AQ, Scurcola Marsicana -Aq ed Alfedena-Aq) non conservano piu' il tumulo, ma solo il cordolo di base con un modesto riempimento interno. Solo le tombe di Cartore e il grandioso Tumulo di Montariolo di Corvaro permettono di studiare ed analizzare l' architettura di questo tipo di manufatto funerario italico di etą arcaica.
    
    Recentemente i tumuli I e II sono stati oggetto di parziale scavo e ripulitura da parte della Soprintendenza Archeologica del Lazio con la scoperta di sei sepolture riferibili al VI sec a.C. Il toponimo locale di "Arioli" sia strettamente legato alla presenza dei nuclei circolari di pietrame delle tombe.

    Riguardo all' abitato arcaico relativo alla necropoli non abbiamo per adesso delle sicure attestazioni. Sicuramente esso dovrebbe essere un centro fortificato equo posto sui monti della Duchessa o sui monti che sovrastano a sud la valle di Cartore : probabilmente il toponimo di "Castiglionz" presente all' imbocco di Valle di Teve potrebbe confermarne l' esistenza nei paraggi.
    
    Dell' etą repubblican (III - I sec. a.C.) abbiamo i resti cospicui di un vicus italico - romano su terrazze sui pendii delle Costarella e Dentro il Toro, lungo la strada che porta al Vallone di Teve, mentre un santuario italico - romano č presente su terrazzo č presente sopra il villaggio descritto, in prossimitą, a sinistra, della Bocca di Teve.
    
    Al termine dell' etą repubblicana e con continuitą fino al tardo - antico sono da attribuire le tre ville rustico di Curolo, Colle Pezzuto e Cartore, probabilmente riferibili a strutture abitative del Fundus Caesinanus citato nell' area ancora in etą altomedievale.

    Ville rustiche di medie dimensioni poste lungo le strade antiche, delimitate di necropoli di tombe monumentalie a cappuccina, che dalla piana di Corvaro e Spedino-S. Anatolia portavano ad Alba Fucens attraversando l' antica Valle di Teve.


Tratto da Riserva Naturale Parziale Dei Monti Della Duchessa (Piano di tutela e utilizzo del territorio N°A)



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